Dietro ogni progetto che emoziona… c’è una donna che ha sempre almeno due tab aperte: uno con una moodboard cromatica, l’altro con una poesia salvata da Instagram.
Mi chiamano Brand Strategist e Creative Director,
in realtà sono anche:
– collezionista di agende e caffè,
– scout di intuizioni
– fotografa del momento perfetto
Amo le parole quasi quanto le immagini,
la luce naturale, le vernici,
le bio ben scritte (non da ChatGPT, ma meglio). 😄
Credo nel marketing gentile,
nell’ironia come strumento di verità,
e nella bellezza che non urla, ma rimane.
Se ti piacciono i progetti che parlano con il cuore
ma ragionano con stile,
potremmo capirci al volo,
magari davanti a un caffè o in una call con luce buona.
Da bambina timida, la creatività era il mio rifugio.
Ho sempre osservato il mondo con occhi curiosi: ogni forma sussurrava possibilità, ogni dettaglio raccontava una storia.
Crescendo, ho capito che l’arte non è solo estetica, ma un linguaggio potente, capace di raccontare, connettere e trasformare.
La fotografia è stata il mio primo strumento narrativo.
Iniziata quasi per gioco tra i banchi di scuola, è diventata presto un mezzo per immortalare feste, volti, viaggi. Credevo di fermare il tempo, in realtà stavo già raccontando identità.
Col tempo, la fotografia è diventata molto di più: uno strumento strategico, capace di costruire narrazioni visive coerenti, riconoscibili, significative.
Da lì, è nato il mio interesse per la comunicazione visiva e le strategie di branding.
Questo è il filo conduttore del mio lavoro: tradurre emozioni, simboli e visioni in strumenti di comunicazione autentici, in grado di creare connessioni reali tra brand e persone.